La storia dei marchi: BMW Motorrad

Questa seconda puntata della storia dei marchi motociclistici è dedicata alla prestigiosa "BMW Motorrad"; il nome con cui nel 2007 è stata costituita una business unit facente capo ad una divisione della BMW, destinata a seguire esplicitamente il mercato delle motociclette, ereditando di fatto anche la storia pluriennale della casa nel settore delle due ruote, iniziata nel 1923. Già dal 1920 la BMW, sotto il controllo dell'azienda di freni per ferrovie Knorr-Bremse, comincia a produrre anche motori da moto che vende alla Victoria, una casa motociclistica di Norimberga. Si tratta di motori di 500 cm³ di cilindrata, con architettura bicilindrica boxer longitudinale, cioè con i due cilindri disposti orizzontalmente e contrapposti lungo l'asse della moto, uno in avanti e l'altro all'indietro. Il primo motore, progettato dall'ingegner Martin Stolle, riprende lo schema dell'inglese Douglas, migliorato in alcune sue componenti e viene denominato BMW M2B15: equipaggia la Victoria KR-I.
Contemporaneamente, nel 1921, la Bayerische Flugzeugwerke, che come la BMW ha sede a Monaco di Baviera, inizia a produrre in proprio una motoleggera di 143 cm³ denominata Flink e successivamente mette in produzione una moto sportiva con il motore M2B15 e denominata Helios, che però non riscuote il successo della Victoria. Contando sul fatto che l'azionista di maggioranza della BMW vuole puntare solo sulla produzione di freni e mal sopporta la linea di produzione motoristica, il direttore Franz-Joseph Popp, finanziato dall'azionista di maggioranza della BFW, il triestino Camillo Castiglioni, rileva tutta la produzione motociclistica della BMW ed il marchio stesso, oltre a portare con sé il capo-progettista Max Friz ed altre maestranze. Il 5 giugno 1922 la BFW cambia il nome in BMW e la data di nascita ufficiale viene quindi fissata a quella della BFW, vale a dire il 7 marzo 1916. Dal momento che nello stesso 1922 la Victoria inizia a montare un motore a valvole in testa costruito da Martin Stolle (che nel frattempo si è messo in proprio) e per ovviare alle scarse vendite della Helios, la BMW decide di produrre una moto in proprio: per il motore, Max Friz riprende lo schema di boxer precedente e tutto il resto del veicolo viene progettato ex-novo. Così alla fine del 1922 viene presentato il primo modello a marchio BMW e nel 1923 viene avviata la vera e propria produzione.
La prima motocicletta in serie prodotta dalla BMW si chiamava R32 ed era spinta da un propulsore bicilindrico boxer con i cilindri posti trasversalmente rispetto all’asse della moto. La trasmissione era ad albero cardanico, semplicemente detta “a cardano”; questa architettura di base sarà di lì in avanti l'icona tecnica della produzione motociclistica della casa e a distanza di quasi novant'anni è ancora quella che caratterizza la maggior parte della sua produzione. La R32 era dotata di un motore di 500 cm³ a valvole laterali, con cambio a 3 marce a leva manuale, che sviluppava 8,5 CV e consentiva una velocità massima di 95 km/h.

BMW R32
La produzione degli anni seguenti vede allargare l’offerta da parte della casa: nel settore delle bicilindriche si susseguono diversi modelli di crescenti prestazioni, mantenendo però fino al periodo bellico una produzione in parallelo di moto a valvole laterali e moto a valvole in testa: queste ultime più potenti e performanti, anche perché le valvole in testa consentivano di accorciare la corsa, con regimi di conseguenza più elevati e un maggiorrapporto di compressione; per contro, questi modelli risultavano decisamente più costosi. Una prima evoluzione si ha nel 1926, quando vengono presentati i modelli R42 e successivamente la versione a valvole in testa, la R47. Nel 1928, insieme ai nuovi modelli da 500 cm³ R52 ed R57, esce sul mercato il primo motore di 750 cm³ della casa, anch'esso nella doppia configurazione di valvole, montato rispettivamente sulle R62 ed R63, con quest'ultima in grado di sviluppare 24 CV.

BMW R52
Al termine del conflitto mondiale alla Germania viene imposto di non costruire motociclette di cilindrata superiore a 250 cm³, cosicché nel 1948 la produzione della BMW, riavviata a Monaco-Milbertshofen, riparte con una motoleggera scarna ed essenziale, realizzata per poter essere acquistata da una popolazione in condizioni economiche molto precarie: si tratta della R24 con motore da 250 cm³.
Nel 1949 il blocco viene tolto, così la BMW può riprendere la produzione delle sue classiche bicilindriche boxer, iniziando dalla R51/2, una moto che riprende quella della R51 d’anteguerra e che pone le basi per lo sviluppo della successiva produzione BMW. Data l'avanzata dei marchi giapponesi, BMW cerca il rilancio con due soluzioni distinte.
La prima prende spunto dalla partecipazione, avviata nel 1979, a competizioni fuoristradistiche e a seguito dei prototipi appositamente costruiti, l’anno successivo viene proposta al mercato la R80G/S, una moto che si presta sia all’uso stradale, sia a quello off-road, seppur non troppo impegnativo. 
Il grande successo arriso alla R80G/S spinge la BMW a far evolvere tecnicamente questo modello, sia ad ampliare l’offerta. Ecco quindi che nel 1987 esce la nuova serie dell’enduro stradale BMW, la R80GS. Nel nome sparisce la barra e ci sono parecchie modifiche tecniche, la più importante delle quali è forse il nuovo forcellone a doppio snodo con sostegno parallelo, chiamato Paralever, che poi verrà adottato anche dai modelli più prettamente stradali.La R80 G/S apre così un filone estremamente fruttuoso per la BMW, tant’è che a distanza di trent’anni questo tipo di moto, passato attraverso molteplici evoluzioni, non solo è ancora in produzione, ma è il modello di punta della casa.

BMW R80 G/S
La seconda grande innovazione arriva nel 1983 ed è una vera e propria rivoluzione: una nuova architettura di motore. Si tratta di un motore in due versioni, a 3 cilindri da 750 cm³ e a 4 cilindri da 1.000 cm³, con i cilindri disposti in linea, in senso longitudinale alla moto e in posizione orizzontale. Questa tipologia di motore viene denominata “a sogliola”; nasce così la serie "K".
La K75 di 750 cm³ eroga 75 CV e nella versione sportiva K75S arriva a 210 km/h. La K100 di 1.000 cm³ sprigiona 90 CV ed arriva a 220 km/h nella versione RS. La K100 viene inizialmente prodotta in 4 versioni: la turistica senza aggiunte al nome, la sportiva K100RS dotata di carenatura integrale, la super-turistica K100RT, anch’essa con carenatura integrale, ma più alta e larga e la versione K100LT, una RT maggiormente accessoriata.Le moto di questo tipo hanno il nome che inizia con la lettera K. Vengono eliminati i carburatori ed introdotta la alimentazione ad iniezione elettronica. Oltre ad un’inedita struttura del motore ed un’estetica che rompe decisamente con il passato, le moto della serie K vantano prestazioni ben superiori a quelle dei precedenti boxer, che comunque rimangono in produzione, in parallelo alla nuova serie.
Nell’ambito di questa produzione, nel 1988 arriva una novità assoluta nel panorama motociclistico mondiale: il sistema antibloccante ABS, disponibile come optional.

BMW K1 Fall 1989
Nei primi anni ’90 la BMW sente di non potersi limitare solo al mercato di fascia alta e decide di entrare anche in un segmento di media cilindrata: lo fa con una moto che rompe con la tradizione della casa ancora più di quanto, per certi versi, non avesse fatto la serie K in precedenza. La cilindrata scelta è la 650 cm³, il modello di partenza si chiama F650. La moto nasce per uso misto on-off-road e nel 1996 viene affiancata dalla versione più stradale F650ST, caratterizzata da un assetto più basso e il cerchio da 17 pollici all'anteriore. La particolarità sta nel fatto che la nuova moto, presentata nel 1993, porta sì il marchio BMW che ne è l’artefice del progetto, ma la produzione non è propria: infatti, il motore è un Rotax austriaco e l’assemblaggio della moto viene fatto in Italia, presso l’Aprilia. In aggiunta, questa è la prima moto BMW ad avere la trasmissione finale a catena al posto del classico cardano.

F650 GS
Il 1997 è l’anno della presentazione della cilindrata 1.200 che se nella serie boxer è per il momento limitata al modello Custom, nella serie K apre la strada ad una nuova gamma con l’introduzione nel listino della K1200RS, in termini di prestazioni il modello di punta della casa. Rappresenta un salto in avanti nella produzione della BMW che per la prima volta supera il limite autoimpostosi di 100 CV con questo modello di 130 CV e 245 km/h di velocità massima. Non è una semplice evoluzione della precedente 1.100, ma una moto sostanzialmente nuova, con sospensioni Telelever all’anteriore e Paralever al posteriore, cambio a 6 marce. E’ seguita due anni dopo dalla K1200LT, una super-turistica depotenziata e dotata di una molteplicità di accessori atti a rendere confortevoli anche i viaggi più lunghi. È la prima BMW dotata del sistema frenante EVO abbinato all’ABS, un sistema di frenata integrale. Nel 2003 a questi due modelli si aggiunge la K1200GT, una versione turistica della RS, con lo stesso motore e prestazioni solo di poco inferiori. Nel frattempo le boxer, che non avevano smesso la loro evoluzione, presentano alcuni modelli speciali e segnatamente: la versione da lunghi viaggi della R1150GS, denominata Adventure; la versione corsaiola della R1100S, denominata Boxer Cup Replica che riprende quella protagonista dell’omonimo trofeo monomarca; la versione Rockster della R1150R. Il motore è lo stesso delle versioni base, cambiano l’assetto o la dotazione di accessori, oltre alle colorazioni. Nel 2004 viene presentato il motore boxer ancora in produzione nel 2012, da 1.200 cm³. La potenza sale a 110 CV. Inizialmente montato sulla R1200GS, l’anno dopo viene installato anche sulle altre versioni: R1200RT, R1200 S, R1200R, oltre ai nuovi modelli R1200ST e HP2. Quest’ultima è una moto particolare, difficile da inquadrare in una specifica tipologia, ma destinata ad un uso soprattutto fuoristradistico sportivo, tant’è che non è previsto alcun supporto per borse o portapacchi. È seguita qualche anno dopo dalla versione Megamoto, destinata ad un uso più stradale e dalla Sport, una sportiva carenata.

BMW R1200GS
Verso la fine del decennio viene aumentata la cilindrata a 1.300 cm³, mantenendo pressoché immutata la gamma di modelli, con la versione S che sviluppa fino a 175 CV. La produzione BMW del nuovo millennio è caratterizzata anche da tre nuove linee di prodotto.
La prima, introdotta nel 2006, è quella del motore bicilindrico in linea frontemarcia di 800 cm³. Inizia la sua storia con un modello sportivo, la F800S, seguito a breve da uno turistico denominato F800ST e successivamente dal modello enduro F800GS e dalla F800R. Minori costi e maggior maneggevolezza differenziano questa linea da quella analoga della serie R equipaggiata con motore boxer. Lo stesso motore viene montato, ma ridotto in potenza, sulla F650GS che nel 2012 sarà sostituita dalla F700GS. Nel 2013 la F800GT sostituisce la F800ST
La seconda innovazione è data dalla serie G, una linea di prodotto adatta ad un uso versatile, ispirata alla categoria delle supermotard. Queste moto, dotate di un propulsore monocilindrico, sono prodotte inizialmente con una cilindrata di 450 cm³ (le G450X e XChallenge) di impostazione fuoristradistica e successivamente anche da 650 cm³ (le G650X in versione Country, Moto e GS) non solo di tipologia motard, ma anche scrambler ed enduro. Queste moto, così come quelle della serie F hanno la trasmissione finale a catena.
La terza novità arriva alla fine del 2010 e si tratta di un motore 6 cilindri in linea frontemarcia di 1.600 cm³. e 160 CV. Questo motore va ad equipaggiare una moto di tipologia sport-tourer molto accessoriata e di alte prestazioni: la K1600 GT.
Inoltre, a seguito dell’entrata della BMW nelle competizioni per le moto derivate dalla produzione di serie (la Superbike) viene prodotta e resa disponibile al pubblico la S1000RR, che con oltre 190 CV è la BMW più potente mai costruita. Nel 2007 avvengono due importanti fatti societari. Il primo vede l’incorporazione della BMW Motorrad GmbH nella casa madre BMW AG, dalla quale era stata scorporata nel 1976, diventando una divisione (business unit) della stessa. Inoltre la BMW cerca di allargare la propria proposta nel settore specialistico delle fuoristrada anche di carattere agonistico ed il 19 luglio 2007 acquisisce dalla MV Agusta la Husqvarna storico marchio motociclistico svedese famoso soprattutto per i modelli di Motocross ed Enduro.

Con questo è tutto, ci vediamo alla prossima puntata della storia dei marchi.

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